Alcuni dei miei lavori dal 2001
Il nuovo album di Demo è caratterizzato dall’efficace lavoro del collettivo: la band non accompagna “semplicemente” la voce, interagisce piuttosto in un progetto collegiale che valorizza le parti vocali ma allo stesso tempo lascia ampi spazi a tutti gli strumentisti. Demo canta in maniera convincente e personale, in alcuni episodi si sovraincide e in altri “scatta” con gusto; … divertenti le riletture di Buscaglione, Jovanotti e Vanoni che rendono ancora più vario un disco estremamente godibile. Jazzit 58 – 2010 (maggio-giugno) – Eugenio Mirti
Demo, cantante e autore sa giocare bene con le parole. Dopo un fresco esordio (La Porta, 2000), il quarantenne torinese Roberto Demo firma con Sono un Bluff il disco della maturità. Cantante-autore, Demo ha il coraggio di intrecciare lo spirito jazz contemporaneo (Bobby McFerrin, Mark Murphy, Kurt Elling) ai versi in italiano, lingua notoriamente poco malleabile… Corriere della Sera – 25 giugno 2005 – Claudio Sessa
Da almeno dieci anni vedo presentarsi sulla scena jazzistica italiana giovani musicisti di grande talento. Mi mancava un cantante ed eccolo qui: Roberto Demo dimostra in questo disco d’esordio di avere un timbro di voce originale sorretto da un prezioso senso ritmico, da una pronuncia e da un fraseggio jazzistico di notevole qualità. I motivi di interesse di questa registrazione sono molti, ma in particolare mi ha fatto piacere sentire Roberto cimentarsi con i classici “It don’t mean a thing” e “All Blues”. Franco D’Andrea