Esistono molti generi musicali e molte tecniche di canto che permettono di ottenere il suono più adatto per il genere che si intende interpretare, ma esistono anche delle modalità di canto dove non è importante il timbro o una tecnica particolare, ma semplicemente “essere strumento” disponibile a creare substrati vocali insieme ad altri coristi.
Il “direttore” di coro inventa (improvvisa) una linea melodico-ritmica e la suggerisce al gruppo intero oppure ad una sezione del coro, per esempio quella dei tenori. I tenori ascoltano attentamente la frase (solitamente di 1-2 misure) e iniziano a cantarla ad libitum e continueranno a cantarla finché il direttore non ne suggerirà una nuova. Nel frattempo il gioco si ripete con le altre sezioni del coro e nel giro di qualche minuto si creano substrati vocali davvero molto suggestivi, in cui ciascuno partecipa secondo le proprie capacità. Le frasi si sovrappongono e si fondono insieme con incastri ritmici ed armonici dando vita a vere e proprie piccole composizioni improvvisate. che vengono ripetute per alcuni minuti. Queste sono le “Circlesongs”. Bobby McFerrin con il suo Voicestra (coro di 12 elementi) è sicuramente il maggiore interprete di questa tecnica di canto corale, tanto divertente, affascinante e… liberatoria. Questa improvvisazione corale a cappella infatti, permette di creare sonorità ipnotiche, oniriche … un po’ magiche, nelle quali ciascun corista è anche libero di muoversi con piccoli gesti o movimenti più danzati. Un modo per ascoltare ed ascoltarsi, in cui è possibile fare un percorso quasi terapeutico nella ricerca del qui e ora. E’ una modalità che può essere esercitata in due o tre persone, così come con un centinaio di coristi o più. Non ci sono limiti, non ci sono controindicazioni. Bisogna provare ! Farete un esperienza indimenticabile !