benessere

Cantare in coro allunga la vita…

Non “una telefonata” (come diceva la pubblicità di un noto gestore telefonico qualche tempo fa), ma “cantare in coro” allunga la vita. Questa è la conclusione di una ricerca scientifica svedese apparsa recentemente su diverse testate.
Nel caso ve la foste persa, vi segnalo il link per andare a leggerla…
Vi aspetto tutti quindi alla ripresa dei corsi di coro e di improvvisazione a cappella, dalla prima settimana di settembre.

Cantare tiene lontana la demenza…

Secondo uno studio inglese partecipare a gruppi canori migliora i problemi comportamentali e psicologici, la capacità di svolgere le normali attività quotidiane e il livello cognitivo.
Leggi l’articolo dal Corriere della Sera

 

 

Improvvisamente canto !

Improvvisazione vocale a cappella. Ascoltare e lasciare che i suoni si sovrappongano liberamente, creando substrati vocali ritmici, armonici e melodici … Una nuova esperienza per cantare insieme liberamente, senza necessariamente essere dei “cantanti”, ma semplicemente “strumenti” a disposizione della Musica.

Lunedì 15 luglio alle 21 presso l’Associazione Passi di Pace, c.so Casale 311 bis, Torino.

Mercoledì 17 luglio alle 21 presso il Seminario Vescovile, via Amedeo Rossi 28, Cuneo.

Iscrizioni via email: info@robertodemo.net   oppure telefono 328/2311080

Si è da poco conclusa la decima edizione di Voci Audaci 2013, ormai consueto appuntamento annuale con l’improvvisazione a cappella, tipica del Voicestra di Bobby McFerrin e di We Be Three, vale a dire Rhiannon, Joey Blake e David Worm, collaboratori di McFerrin e ormai consueti docenti di questi corsi.
Dopo la bella esperienza di cinque anni fa, sono tornato ad improvvisare con loro e a respirare quest’aria di libertà espressiva vocale, ma non solo. L’esperienza si è confermata davvero entusiasmante e ho deciso di avviare un nuovo corso a Torino ed a Cuneo in cui sviluppare questa modalità di espressione per la quale non è necessaria alcuna tecnica vocale particolare, ma piuttosto la disponibilità ad essere strumento espressivo a disposizione della musica. Un percorso quindi meditativo, terapeutico per migliorare le proprie capacità di vivere il presente, ponendosi innanzitutto in ascolto e quindi partecipando alla creazione della musica senza alcun preconcetto estetico, semplicemente respirando l’energia delle circlesongs e delle interpretazioni più estemporanee. Canto armonico, ritmico e melodico con il solo scopo di ascoltare e seguire Il flusso energetico che si crea nel gruppo nota dopo nota, respiro dopo respiro.

Mali di stagione

La stagione fredda spesso porta raffreddori, tosse, influenze, con inevitabili cali di voce più o meno gravi. Per me il periodo peggiore è sempre la fine dell’inverno-inizio primavera. Quasi ogni anno in questo periodo devo sottopormi a cure specifiche, più o meno drastiche, a seconda degli impegni lavorativi imminenti. Non ho ricette particolari, ma cerco sempre di privilegiare i “rimedi della nonna” a cominciare da lunghi suffumigi con acqua e bicarbonato. Tanto propoli in ogni forma: dalla caramelline da sciogliere in bocca, allo spray per il mal di gola, alle gocce (che ho scoperto utili anche per la tosse). Poi Paracetamolo in dosi massicce e, in caso di particolare produzione di muco, Fluimucil (bustine o aerosol). Se poi la voce è ancora troppo “in cantina”, vado con i gargarismi (Erisimo “l’erba del cantante” in tintura madre 30 gg in un bicchiere di acqua tiepida… da bere dopo il gargarismo) e con pastigliette omeopatiche a base di erisimo ed altre “erbette” …
Questo è ciò che faccio io… ma ovviamente il vostro medico di fiducia vi saprà dire di più. 
In ogni caso valgono sempre due regole tanto banali quanto efficaci: massima tempestività (prima ci si decide a curarsi, prima si guarisce) ed assoluta determinazione nel voler guarire rapidamente. A qualcuno sembrerà banale (chi non vorrebbe guarire rapidamente?), ma troppo spesso la malattia viene “subita” e… si aspetta che passi, invece di “combatterla” !

Ascoltare la musica: cosa e come ascoltare

Quanto è difficile ascoltare… ascoltare davvero! Si sente tanta musica, spesso in sottofondo per avere una sorta di compagnia, ma la si ascolta poco. La musica è indubbiamente un modo per trovare svago, per evadere, ma l’ascolto spesso non è adeguato. Un ascolto di qualità dipende non solo da cosa, ma anche da come ascoltiamo. E proprio su questo secondo aspetto, merita fare una riflessione: la vendita dei cd diminuisce, la musica si scarica più o meno selvaggiamente (senza rendersi neanche più conto che per gli autori questo può essere un danno che alla lunga può rivelarsi irreparabile!) nei formati più diversi e spesso più “leggeri” (mp3) in modo da farne stare di più sullo stesso dispositivo (come se avessimo bisogno davvero di ascoltare migliaia di brani nella stessa giornata o settimana). Più leggeri significa con meno “armonici” e quindi di peggiore qualità, anche se ad un primo veloce ascolto questo sembra essere trascurabile. Le cuffiette poi sono ulteriormente di scarsa qualità e quello che arriva alle orecchie è in certi casi davvero pessimo. Poco alla volta però ci si abitua… e non deve meravigliare quindi che le suonerie vengano ascoltate più dei cd. La fruizione della musica ed il benessere che ne consegue, non è solo una questione di melodie, ritmi ed armonie. Le frequenze degli strumenti ben registrati ed altrettanto bene riprodotti, permettono di ricevere una sorta di ulteriore godimento profondo, se ascoltate live o in impianti di buona qualità. Basti pensare che negli esercizi di musicoterapia gli mp3 sono banditi. Ci sarà un perché…

Regalatevi una canzone

Non importa se pensate di poterlo fare bene o meno. La tecnica non conta. Conta il fatto di farlo, di provarci. Quando è stata l’ultima volta in cui avete cantato una canzone a qualcuno? … proprio per lui o per lei ? Ed a voi stessi ?  Vi cantate una canzone ogni tanto, tutta per voi ? 
E‘ una coccola irrinunciabile.  Volersi bene è fondamentale per volere bene anche agli altri !

Canta che ti passa

“C’è un’antica e dimenticata medicina che i dottori dovrebbero prescrivere ai pazienti quando compilano la ricetta: cantare due volte al giorno, magari dopo i pasti. Il canto ha proprietà terapeutiche straordinarie, non solo perché, come scriveva De Cervantes, spaventa le malattie e le fa fuggire, ma anche in quanto contribuisce ad aumentare l’autostima, il benessere e la felicità.
Il canto favorisce l’aggregazione sociale ma fa bene al cuore, alla respirazione, all’apparato muscolare superiore, alla circolazione sanguigna e alla mente. Pazienti vittime di infarti o di disturbi cardiaci hanno confermato che cantare li ha aiutati nel recupero dalla malattia e cliniche psichiatriche hanno scoperto che fare parte di un coro aiuta in molti casi i ricoverati più dell’analisi junghiana.